La responsabilità è di Arte. No è del Comune. No è di Arte. Rimbalzati da un ufficio all’altro, da questo a quel centralino, gli abitanti delle case popolari di Savona da anni non riescono a dare voce ai propri problemi e a smuovere la macchina amministrativa affinché li risolva. Nei condimini di edilizia popolare di via Moizo, via Bresciana e via Quintana non c’è un portone che funzioni (hanno tutti le serrature rotte e restano dunque aperti giorno e notte), non c’è un palazzo che non abbia almeno un ascensore perennemente guasto e un avviso beffardo e con lo spazio per la data in bianco: “Impianto fuori servizio. Ci scusiamo per il disagio, restiamo in attesa di autorizzazione da parte dell’Arte per poter eseguire il ripristino”. Nel mentre gli abitanti invecchiano e i bambini crescono senza uno spazio tenuto in ordine: verde abbandonato, buche in ogni strada, marciapiedi rotti, spazi comuni condivisi con simpatici (?) roditori, lampioni pubblici a illuminare i nidi degli uccelli (perché ormai immersi nel verde non potato), un campo da bocce dove ora è nata una impenetrabile foresta. “La condizione del patrimonio edilizio pubblico parla da sola – commenta il candidato sindaco Paolo Marson – e il suo sfacelo è sotto gli occhi di tutti. Questo è il tema di cui il Sindaco uscente deve dar conto, spiegando perché non si è fatto nulla in cinque anni e perché si è fatto altro. Se il Sindaco non è convinto di questo, lo accompagno io assieme ai giornalisti a vedere la situazione che non ha avuto modo di constatare in questi cinque anni di mandato…”. Intanto i cittadini (giovani, mamme, anziani) si lamentano senza ricevere risposte adeguate, la tensione si taglia a fette. Ma soprattutto si percepisce l’amarezza nel constatare che tutti i tentativi sono stati inutili e non hanno risolto la situazione che abbiamo potuto testimoniare questa mattina con video e foto: uno stato di degrado e di abbandono che dovrebbe far impallidire “una città che – per citare le parole che il sindaco uscente ama utilizzare fra i suoi spot elettorali – non lascia nessuno da solo”.