I progetti di recupero dei waterfront urbani stanno diventando oggi un elemento di nuova attrazione in molte città. Ci sono numerosi esempi europei a cui guardare per trarne insegnamento e che hanno funzionato nel far rivivere parti della città che erano in declino. La Liguria, una striscia di terra sul mare con un delicato equilibrio ecologico, ha numerosi progetti in corso come quello del catalano Ricardo Bofill per il complesso direzionale a Savona, che si trova nella zona della darsena molto vicina alla fortezza. Una torre alta 65 m che accoglie circa una cinquantina di alloggi, oltre ad uffici e negozi, circondata da edifici più bassi a uso commercio, abitazioni e per il terziario, comprendendo anche una stazione marittima per la Costa Crociere, conferendo alla zona un’allure da moderna città europea.

Sembra naufragare il progetto dello studio del belga Julien de Smedt per la Marina di Albenga: 120 mila m2 caratterizzato da un’ondulata promenade, una zona commerciale di 2 mila m2 di negozi e caffè tra spazi ludici e in una griglia di essenze arboree e vegetazione locali. Se in futuro la ferrovia sarà dismessa l’area oggi occupata dai binari ferroviari verrà trasformata in un percorso pedonale creando così una continuità tra l’area di progetto e il centro storico.

A Genova, che ultimamente vive un certo fermento architettonico, l’atelier Jean Nouvel ha firmato l’elegante progetto del padiglione B della fiera: un edificio fronte mare, che si sviluppa su due piani ad uso espositivo, mentre l’intermedio, sul lato mare, per servizi e uffici. La copertura ha l’aspetto di un enorme piano blu che lo stesso Nouvel descrive come un “immenso specchio blu rettangolare nel quale si riflette il blu del cielo”.

Poi, sembra sia stato approvato in via definitiva il progetto del duo olandese UNstudio per il Ponte Parodi, vincitore del concorso bandito dalla società Porto Antico nel 2000 per un polo ludico-culturale sul tema marino. La zona interessata è un’ex area industriale in posizione strategica: tra il terminal dei traghetti e l’area del Porto Antico, la zona turistica della città che ospita gli interventi realizzati da Renzo Piano per le celebrazioni Colombiane del 1992. Il progetto di VanBerkel e Bos invece, vuole creare una “piazza tridimensionale sul Mediterraneo”: tre aree differenziate per funzioni e morfologia in parcheggio, infrastruttura e polo attrattivo. Peculiarità è la copertura del molo realizzata con profili ondulati, concepita come un parco dalle morbide colline di erba, campi da gioco e spiagge che confluiscono su una piazza centrale.

Un altro progetto, che rischia però, di essere soffocato tra le mille polemiche, è il progetto per la riqualificazione del lungomare di La Spezia da parte di José María Tomás Llavador. L’obiettivo è la valorizzazione ed il recupero dei 15 ettari di aree portuali di Calata Paita con un terminal crocieristico, un nuovo bacino per la nautica da diporto e la riqualificazione degli spazi urbani e verdi dei 2 km di lungomare cittadino. Previsti anche un auditorium, attrezzature ricettive e congressuali, commerciali e residenziali per circa 45 mila m2. Nel progetto è stata data molta importanza alla sostenibilità ambientale e grande attenzione agli aspetti bioclimatici. Inoltre l’ intervento è stato studiato secondo i metodi della finanza di progetto, in modo che possa essere compleatamente realizzato con risorse private.